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La sigla Euro 1,2,3,4,5,6,x indica la categoria europea di emissione inquinamento di un'auto.

In alcune città, allorché le centraline di rilevamento misurano nell’aria il superamento dei limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti, le amministrazioni locali possono imporre la circolazione a targhe alterne o il blocco totale della circolazione stessa: provvedimento, questo, che colpisce praticamente tutti i veicoli (sono esclusi quelli elettrici, ibridi, GPL…).

Più spesso, le stesse amministrazioni locali provvedono ad effettuare un blocco selettivo del transito dei veicoli. Quindi viene vietata la circolazione ai mezzi più inquinanti che superano i limiti di emissione stabiliti da specifiche direttive europee. Le limitazioni non riguardano invece altre categorie di veicoli "più puliti", individuati principalmente in base alle "norme di omologazione". Quando si acquisterà un’auto usata, sarà quindi bene sapere se il veicolo dovrà circolare in zone soggette a provvedimenti di blocco selettivo della circolazione e che tipo di certificazione ha.

Se si è intenzionati a tenere il veicolo per un discreto numero di anni (almeno 3 o 4), può essere importante distinguere secondo quale "norma" è stato omologato il veicolo che si intende acquistare, in modo da poter prevedere se sarà o no soggetto a tali limitazioni. Visto il costante aumento delle sostanze inquinanti nell’aria, le limitazioni che fino ad oggi prevalentemente riguardavano i veicoli più anziani e quindi più inquinanti, si faranno probabilmente nel tempo più restrittive. E’ ragionevolmente prevedibile che in un futuro prossimo le restrizioni andranno a colpire anche i mezzi che, seppur definiti ed omologati come “ecologici", risultano conformi solo alle direttive CEE di vecchia emanazione.

In caso di acquisto di un veicolo nuovo è sempre consigliabile orientare la scelta sui modelli che risultano omologati in base alle direttive EURO 3 e se possibile EURO 4.
Per un veicolo usato è bene orientarsi su un veicolo omologato almeno EURO 2.

LE NORME EURO

Nella terminologia comune si distinguono, per le autovetture, diversi casi:

  1. Pre-Euro 1 indica i veicoli a benzina “non catalizzati” e i veicoli a gasolio "non ecodiesel". E’ ovvio che questi veicoli sono i primi ad essere colpiti da eventuali provvedimenti di limitazione;

  2. Euro 1 indica i veicoli "ecologici" conformi alla direttiva 91/441.
    Il rispetto dei limiti di emissione stabiliti da questa direttiva impose l'adozione della "marmitta catalitica trivalente" sulle vetture nuove;

  3. Euro 2 indica i veicoli "ecologici" conformi alle direttive 93/59 e 94/12.
    I veicoli omologati secondo questa direttiva potevano essere immatricolati come nuovi solamente sino al 1° gennaio 2001, eccetto i veicoli denominati “di fine serie";

  4. Euro 3 indica i veicoli "ecologici" conformi alla direttiva 98/69.
    A partire dal 1° gennaio 2001 possono essere immatricolate come nuove solo autovetture omologate secondo questa direttiva, a parte il caso di "veicoli di fine serie";

  5. Infine la norma Euro 4, costituita dalla seconda parte della tabella dei limiti di emissione compresa nella medesima direttiva 98/69, che sarà obbligatoria per le autovetture immatricolate come nuove a partire dal 1° gennaio 2006.

COSA SI INTENDE PER VEICOLI DI FINE SERIE?

L'entrata in vigore di una direttiva implica che, obbligatoriamente da una certa data, non sarà più possibile immatricolare veicoli nuovi omologati secondo la precedente direttiva. Ma per circa un anno, in base ad esplicita autorizzazione della Motorizzazione, che deve essere trasmessa anche all'Unione Europea, le Case hanno la possibilità di immatricolare come nuovi veicoli "di vecchia omologazione", pari ad una percentuale non superiore al 10% dei veicoli venduti nell'anno precedente (30% nel caso dei veicoli trasporto merci fino a 1.350 kg).

Perciò quando si acquista un veicolo nuovo che rispetta la “vecchia omologazione”, a volte venduto come "a chilometri zero", è bene trattare un prezzo più favorevole. Il fatto che in vendita vi siano contemporaneamente vetture omologate secondo direttive diverse è ammesso come "fenomeno di transizione" da una direttiva a quella successiva.

Questo significa che, anche se si acquista un veicolo usato, non è sufficiente verificare la sola data di immatricolazione per desumerne la direttiva di omologazione. Se questo è importante ai fini della decisione di acquisto, è necessario comunque controllare la carta di circolazione per essere certi che si tratti di un modello "aggiornato" per quanto riguarda le emissioni, in modo da avere maggiori probabilità di sfuggire ai "blocchi".

In ogni caso è indispensabile, in caso di dubbio, far inserire nel contratto e/o check list (per l’usato) o nella "commissione di acquisto" (per il nuovo), il rispetto di una certa "norma".

I VEICOLI CON INSTALLATO IMPIANTO A GPL/METANO E RELATIVI PROVVEDIMENTI DI LIMITAZIONE

Nei provvedimenti di limitazione parziale della circolazione finora adottati dalle amministrazioni locali, i veicoli alimentati a GPL o metano normalmente sono esclusi dalle limitazioni. Questo anche se l'installazione è avvenuta dopo l'immatricolazione.

Naturalmente la vettura deve essere stata regolarmente "collaudata" dalla Motorizzazione e la variazione di alimentazione annotata sulla carta di circolazione. E’ però possibile che, in particolari situazioni, anche questa categoria di veicoli possa essere colpita da provvedimenti di limitazione alla circolazione.

Invece i veicoli fabbricati già all'origine "bimodali" o “ibridi” (esempio Fiat Multipla Bi-power), sono soggetti alla direttiva 98/77/CE. Questa direttiva non modifica i valori limite della direttiva 98/69, ma stabilisce che, nella prova eseguita con i carburanti gassosi, le emissioni devono rispettare quegli stessi limiti.


I VEICOLI CON IL RETROFIT

I veicoli a cui è stato installato il "retrofit" (trattasi di una marmitta catalitica cosiddetta "a due vie", applicata fino a qualche tempo fa su veicoli non catalizzati all'origine, alimentati a carburatore o iniezione, ma privi di sonda lambda) non sono, secondo la normativa vigente, esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione e sono classificati "pre-Euro1".

IL COSIDDETTO "BOLLINO BLU"

In molte città, in ogni caso, anche per i veicoli autorizzati a circolare, i provvedimenti limitativi richiedono il possesso del "bollino blu", che viene rilasciato da officine autorizzate dal Comune dopo un controllo sui gas di scarico e, in ogni caso contestualmente all'atto delle "revisione periodica". In caso di blocco selettivo della circolazione il sindaco può scegliere alcune zone dove far circolare solo le autovetture dotate di "bollino blu".

DOVE TROVARE LE INFORMAZIONI

Dal 1996 le carte di circolazione degli autoveicoli riportano anche gli estremi delle direttive riguardanti le emissioni, basta leggere nella parte dedicata alla descrizione delle caratteristiche tecniche del veicolo.

Dal novembre 1999 le carte di circolazione che vengono stampate sul "modello unificato europeo" (facilmente riconoscibile perché riporta in alto a sinistra la sigla “I” circondata da 12 stelle) recano, chiaramente indicata al rigo V.9, riguardante la cosiddetta "parte tecnica", la sigla della direttiva secondo la quale (per quanto riguarda le emissioni) è stato omologato il veicolo.

In qualche raro caso, per i veicoli nuovi di fabbrica immatricolati tra il 1993 e il 1996, può succedere che sulla carta di circolazione l'annotazione relativa alla direttiva europea di riferimento non sia riportata.

Ma in questo caso il veicolo è sicuramente EURO 1, cioè conforme alla direttiva 91/441, perché dal 1° gennaio 1993 potevano essere immatricolati come nuovi solo veicoli omologati secondo questa direttiva. L'eventuale conformità ad una direttiva successiva che fa rientrare il veicolo nella categoria EURO 2 o EURO 3 è però da verificarsi presso il locale Ufficio della Motorizzazione Civile (ora denominata Dipartimento dei Trasporti Terrestri). Si otterranno i chiarimenti richiesti.

E’ bene interpellare il locale Ufficio della Motorizzazione Civile anche per i veicoli immatricolati come “nuovi” prima del 1992, quando non è annotata sulla carta la dicitura "rispetta la direttiva CEE n. 91/441", che comporta l'appartenenza del veicolo alla fascia EURO 1.

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